martedì 7 dicembre 2010

Pensando alla soluzione

E' stato condotto uno studio da alcuni ricercatori americani, su come il cervello di una persona passa più del 46% del tempo analizzando il passato o progettando il futuro e più in generale concentra la propria attenzione su tutto ad eccezione di ciò che in quel particolare momento sta facendo. Secondo i ricercatori, questa è una impostazione di dafault della massa cerebrale, che inserendo uno pseudo pilota automatico per ciò che sta materialmente svolgendo, ha l'opportunità di "fare altro". Ci sono tuttavia alcune attività che "inchiodano" letteralmente il cervello al presente, quelle con un coinvolgimento emotivo (vi lascio immaginare qual è l'attività per eccellenza tra le tante, che essendo molto forte a livello emotivo, non permette al cervello di "distrarsi"). Dopo le loro analisi, i ricercatori hanno notato che il non riuscire a concentrarsi generava un senso di disagio e malessere. In base a questo fatto, hanno ipotizzato che le preghiere e la meditazione tengono ancorati al presente e che questo genera un senso di felicità. Chiudo questo interessante articolo letto lo scorso mese nella sezione scienze del portale di Repubblica, con una nota personale. E' vero che per vivere meglio il nostro cervello deve restare nel presente, ma l'azione di distrarsi è uno strumento efficace con il quale il nostro meraviglioso strumento automaticamente analizza il passato, trovando spiegazione hai fatti e come in base a questo, trova potenziali soluzioni ai casi della vità. Perciò, ok videre adesso, ma permettiamo al cervello di lavorare per aiutarci a risolvere qualche problemino nella vita.

mercoledì 1 dicembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Non sono un genio, solo estremamente curioso

La criminalità, la mafia si combattono con il libero mercato, poichè permette agli individui più intelligenti di emergere. Se la creatività, l'intelligenza, la possibilità di esprimersi viene vincolata, imbrigliata, allora lo sviluppo si ferma e chi impone con la forza delle armi, chi minaccia il libero pensiero per mantenere e rafforzare il proprio potere, prende il sopravvento.
Ancora una volta la natura determina le regole del gioco. Una specie di selezione si manifesta non a livello materiale, come abbiamo visto per l'evoluzione fisica degli esseri viventi, ma a livello culturale.
Come possono le persone sviluppare la propria intelligenza, la prorpia creatività. Come possiamo creare valore, il vero valore che permette al genere umano di fare un passo avanti verso il miglioramento. Sicuramente una risposta stà nella capacità di ogni singolo individuo di rispondere attivamente agli stimoli esterni, di cercarne di nuovi, di non chiudersi in un guscio. L'essere attivo, l'interesse, la curiosità. Come affermana Einstein : "io non sono un genio, sono solo estremamente curioso". Il tutto opportunamente miscelato con un pò di sani principi.

martedì 9 novembre 2010

Come uscire o meglio fuggire dalla crisi finanziaria

Trovare la via d'uscita in un labirinto non sembra facile, ma seguendo alcuni accorgimenti e con un pò di pazienza, la cosa non è poi complicata. Il problema è che il labirinto nel quale è disperso il mondo "civilizzato", non ha consistenza......non ha pareti. Muoversi in un ambiente sconosciuto complica di non poco le cose. Questo è stato il tema dell'evento tenutosi il giorno 9 novembre presso La Sapienza di Roma, facolta di Economia, Aula Ezio Tarantelli: "Exit strategy dalla crisi: cosa cambia nel mercato globale delle banche e delle assicurazioni", ospite d'eccezione il Dott. Cesare Geronzi, Presidente Assicurazioni Generali. La ricostruzione di come il mondo si sia spinto inesorabilmente verso la crisi finanziaria, è stata impeccabile. La responsabilità delle banche di quanto accaduto è ormai cosa certa e non confutabile e di come tutti hanno dovuto sopportare l'indisciplinato comportamento di queste "imprese" è ormai chiaro. A mio avviso il fulcro di questo problema non risiede esclusivamente nel regolamentare le attività dei mercati o nel sanzionare in modo opportuno il comportamento poco corretto delle banche, è qualche cosa di più profondo che risiede nell'animo umano, nella sua coscienza. La finanza, l'economia, la politica non sono che specchi che riflettono il comportamento umano. Ciò di cui abbiamo bisogno e un cambiamento di coscienza. E' necessaria una nuova concezione di valore, non legata idissolubilemente alla creazione di profitto, ma quest'ultimo come una conseguenza del valore, un'appendice. Solo nel momento in cui le persone capiranno che il profitto non è tutto, ma solo una parte del valore generato, solo nel momento in cui l'uomo si distaccherà dalla spasmodica necessità di fare soldi subito, senza pensare alle conseguenze dannose che questo comporta per se stesso e per le generazioni future e solo nel momento in cui capiremo che possiamo ottenere il massimo benessere personale contribuendo al benessere altrui, che esiste una relazione diretta tra sostegno offerto agli altri e benessere personale, allora supereremo la situazione di crisi che stiamo vivendo. Il concetto fondamentale emerso alla fine di questo evento, peraltro ricco di spundi di riflessione, e che ci troviamo ad una svolta importante, una trasformazione sociale, un'evoluzione di coscienza.

giovedì 4 novembre 2010

Pensando al Taccuino......

.........Ho deciso semplicemente di esprimere il mio pensiero nella rete. Pertanto nulla di diverso da quanto fanno moltissime persone già da tempo. Quindi quale novità? Cosa dovrebbe dire di tanto interessante l'ennesimo blog che si affaccia per la prima volta nella confusione della rete?
Sicuramente non ha la presunzione di "dire la verità" di avere l'opinione più corretta, di svelare prospettive non ancora contemplate. Semplicemente condividere il mio pensiero, che per quanto possa essere simile ad uno già espresso, per quanto possa dire cose in apparenza già dette più volte...... è un pensiero unico, poichè nasce da una persona che non ha eguali al mondo.
Questo non vuol dire che sono un essere superiore, ma semplicemente che, come tutte le persone al mondo sono uniche ed inimitabili, anche il loro pensiero è tale e quindi anche quello che scriverò nel mio taccuinio sarà slendidamete unico.
Mi aspetto di tutto.....apprezzamenti per un pensiero innovativo, complimenti per la profondità di un'argomentazione o semplicemente "si...anche io la penso così". Ma anche critiche costruttive o distruttive, inviti a smetterla di scrivere c...... e perchè no.....consigli, punti di vista. Tutto questo io lo classifico come terreno fertile per crescere.
Per finire, quale argomenti tratterà. Diciamo che il Taccuino non ha forma nè consistenza, proprio come il pensiero nasce spesso spontaneo senza la volonta del creatore, anche gli argomenti del Taccuino nasceranno spontaneamente. Possono essere fatti di cronaca, esperienze personali, riflessioni. Spero di lasciare il lettore, dopo che avrà letto l'ultimo post, con un pensiero in mente:"che tema affronterà la prossima volta?"
Una curiosità. L'indirizzo è itaccuino.blogspot.com semplicemte perchè iltaccuino.blogspot.com non era disponibile, perciò nessun tentativo di richiamare gli indimenticabili prodotti della Apple!!!